La Nuova Roma

Tre corsi di progettazione urbanistica ti hanno fatto crescere una vera e propria passione per il progetto urbano. Conosci l’importanza del disegno di ogni piccolo elemento, e come questo influenzi il rapporto fra l’uomo e il proprio ambiente. Hai studiato esempi del presente e del passato, alcuni visitandoli, hai capito l’importanza degli spazi pedonali, dei luoghi d’incontro e di quelli “dello stare”, delle passeggiate e delle piste ciclabili. Hai imparato ad inserire questi elementi, appartenenti al senso comune delle persone, in un tessuto urbano, a dosarli, ad integrare spazi pubblici e privati, vuoti e pieni, ecc…

Insomma, hai imparato a progettare quartieri in cui vivresti volentieri!

Durante questi corsi hai seguito decine di lezioni sulla pianificazione urbana: le radici della città, le prime esperienze, la legge urbanistica, i PRG di Roma, quello del 1960 e soprattutto il nuovo PRG, quello partorito in 12 anni, frutto della partecipazione e del coinvolgimento di centinaia di professionisti….

Ti ha colpito l’idea della città policentrica, del portare qualità urbana nelle periferie attraverso iniezioni di servizi e riqualificazione dei quartieri esterni alla “città storica”, migliorando quindi la qualità della vita degli abitanti della capitale.

Poi hai visto l’attuazione del piano e ti sei reso conto che nella realtà le cose stanno molto diversamente da come le hai lette sulla carta: l’invasione della capitale da parte dei fondi immobiliari internazionali, la campagna romana saccheggiata e la costruzione dei centri commerciali più grandi d’Europa, attorno ai quali sorgono aree residenziali fatte di palazzi molto spesso tutti uguali. Tutto questo guidato da esigenze speculative che fanno sì che quei famosi spazi e servizi pubblici, semmai saranno realizzati, non saranno certo l’ossatura su cui si articola la città nuova.

Gli stessi costruttori e immobiliaristi pubblicizzano i nuovi quartieri facendo leva ad esempio sulla presenza di ampi spazi verdi (“le case immerse nel parco”…). In realtà, come da prima lezione di estimo, s’affrettano a costruire tutto ciò che può garantirgli la rendita fondiaria (le case, gli uffici, i centri commerciali…), lasciando la realizzazione di piazze, parchi, viali alberati, ecc. ad un momento il più lontano possibile, nella speranza che qualche modifica alle cubature gli consenta di poterli ricoprire di cemento.

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Abbiamo deciso di approfondire questi temi, di andare a visitare a piedi la Roma che sta nascendo e che in alcuni casi abbiamo visto solo di sfuggita dentro un’automobile, piuttosto che sul monitor del nostro computer o con la coda dell’occhio viaggiando su una via di grande scorrimento.

P.S. La seconda puntata è ancora Work in Progress, clicca qui per accedere alla Galleria Fotografica della Centralità Metropolitana Bufalotta e del PRU Fidene-Valmelaina


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Alcuni links:

Il consumo di suolo nei comuni di Roma e Fiumicino (studio Legambiente 2010)

Roma al Metro Cubo (Dossier Legambiente sull’Urbanistica al tempo di Alemanno)

I numeri e i nomi dell’urbanistica della capitale (Dossier FILLEA Cgil 2010)

Progetti di trasformazione a Roma (centralità e non solo, dal sito LaboratorioRoma)